Il Centro Cinofilo del Fucino nasceva nel 1993 in Abruzzo, nel cuore dell’Altopiano del Fucino, da cui prese il nome. A dare vita all’innovativa idea imprenditoriale fu l’allora trentaquattrenne Pino Corsi, gestore di un’azienda agricola con la passione per i cani e la natura.
La spinta verso la fondazione di una nuova azienda in cui questi potesse effondere la propria passione per la cinofilia fu una Legge emanata due anni prima, la n.281 del 14 agosto 1991, che stabiliva per la prima volta in maniera sistematica le norme in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo. All’art. 1, comma 1, tale Legge affermava: “lo stato promuove e disciplina la tutela degli animali da affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti e il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l’ambiente”. Si trattava di una delle prime proclamazioni della responsabilità del cittadino e delle istituzioni nella difesa del benessere animale e, perciò, l’argomento suonava assai nuovo alla società degli albori degli anni novanta. Ancora, l’art. 4, comma 1 della stessa Legge specificava che “i comuni, singoli o associati, e le comunità montane provvedono al risanamento dei canili comunali esistenti e costruiscono rifugi per i cani, nel rispetto dei criteri stabiliti con legge regionale e avvalendosi dei contributi destinati a tale finalità dalla regione”. Ciò significava che ogni comune avrebbe dovuto provvedere, da quell’anno in poi, alla costruzione e gestione di un rifugio municipale per i cani vaganti sul proprio territorio, con lo scopo di prevenire il randagismo, utilizzando i fondi stanziati dal Ministero del Tesoro e ripartiti nelle diverse regioni. Ma tali fondi non sarebbero mai stati distribuiti e nessun comune si sarebbe mosso per destinare all’onerosa attività di rifugio municipale, che non era certo prioritaria, un’importante fetta del bilancio comunale. Tanto più perché la sensibilità al tema della tutela degli animali era ancora acerba e molti passi dovevano essere compiuti prima che si giungesse alla consapevolezza attuale dell’argomento.
E’ in questo quadro generale che il Centro Cinofilo del Fucino trovava la sua ragion d’essere: una struttura privata di accoglienza di cani e gatti randagi (asilo ), sita a Trasacco (nella Provincia di L’Aquila) e costruita in osservanza delle norme igienico-sanitarie in materia, che potesse essere messa a disposizione dei comuni per il servizio di ricovero, custodia e mantenimento dei cani randagi, in adempienza alla Legge 281/1991 .
Ma nonostante una struttura di questo tipo avrebbe potuto essere la soluzione più economica e congeniale alle amministrazioni comunali per l’allineamento alla Legge in materia, dal 1993 al 1995 il Centro Cinofilo mosse a stento i primi passi e non venne stipulata alcuna convenzione con le istituzioni pubbliche. Gran parte dell’attività venne spesa piuttosto in una faticosa sensibilizzazione delle amministrazioni al problema del randagismo, che risultava fin troppo lontano dagli interessi di una cultura locale ancora molto rurale.
Qualcosa iniziò a muoversi nel 1994, quando nel Comune di Trasacco una donna trovò dei cuccioli abbandonati in un cassonetto dell’immondizia e si rivolse al Comune affinché vi si trovasse un’adeguata sistemazione. Solo allora il problema si espose inevitabilmente agli occhi della popolazione e per l’amministrazione non fu più possibile ignorarlo. Per ragioni di pura necessità il Comune di Trasacco stipulò così il primo accordo con il Centro Cinofilo del Fucino per la custodia dei cani che da allora in poi fossero stati ritrovati vaganti sul territorio comunale.
Fu solo nel 1995 che il Sindaco di Magliano dei Marsi (AQ) firmò la prima vera e propria convenzione formulata sulla base della legge 281/1991. Nel 1998 il servizio veterinario della A.S.L. di Avezzano – Sulmona avviò una collaborazione con il Centro Cinofilo del Fucino per l’utilizzo del suo ambulatorio veterinario e della segreteria, potendo contare su professionalità, competenza e adeguatezza di mezzi. Per più di dieci anni, fino al 2010, la A.S.L. ha espletato così le proprie funzioni veterinarie all’interno del Centro Cinofilo, il quale ha svolto in questo modo sia la funzione di rifugio municipale per conto dei comuni convenzionati, che quella di canile sanitario.
La storia di questa singolare attività è in continua crescita e costante miglioramento dei propri servizi e dei propri mezzi.
Tutt’ora il rispetto per gli animali custoditi e la meticolosa conformità alle leggi esistenti rappresentano il punto di forza del Centro Cinofilo del Fucino. |